Terra Nuda

Si allarga sempre di più la rete Coi del germoplasma

L’imminente riconoscimento da parte del Consiglio oleicolo internazionale della collezione del Crea, sede di Rende, come Banca internazionale del germoplasma di olivo, richiesta tramite il Masaf, rappresenta un grande successo. Queste raccolte sono fondamentali per i ricercatori che studiano le conseguenze del cambiamento climatico sulla produzione di olive e olio, e sui caratteri di tolleranza o resistenza delle varietà di olivo ai patogeni e agli insetti dannosi

Olio Officina

Si allarga sempre di più la rete Coi del germoplasma

Si è recentemente concluso il convegno dedicato all’Importanza del germoplasma olivicolo per la produzione olivicola, la lotta ai patogeni e la resilienza ai cambiamenti climatici, organizzato nell’ambito della visita della delegazione del Coi – Consiglio oleicolo internazionale – di Madrid presso il Centro di ricerca Olivicoltura, Frutticoltura ed Agrumicoltura, sede di Rende, per verificare i requisiti necessari per il riconoscimento della collezione del Crea quale Banca Internazionale di germoplasma di olivo.

Attualmente, la collezione del Crea, la più grande in Italia, custodisce un vero tesoro di biodiversità, composto da seicento varietà, di cui duecento autenticate e comuni alla collezione Spagnola, e si colloca in prima linea, insieme a quelle del Marocco, della Francia, della Turchia, dell’Argentina e d’Israele, nello studio del germoplasma in risposta a nemici esterni, come la Xylella, e i cambiamenti climatici (siccità, gelate).

L’imminente riconoscimento del Coi, quindi, della collezione di Rende come Banca internazionale del germoplasma di olivo, richiesta tramite il Masaf, rappresenta un grande successo per il Crea, in quanto permetterà alla collezione di Mirto Crosia (venticinque tipologie di olive calabresi) di entrare a far parte del network di Collezioni Coi internazionali e sarà oggetto di approfondimento da parte del team di ricercatori che studiano le conseguenze del cambiamento climatico sulla produzione di olive e olio, e sui caratteri di tolleranza o resistenza delle varietà di olivo ai patogeni e agli insetti dannosi.

Questa rete di grandi collezioni consentirà, nei prossimi anni, di comprendere maggiormente l’agrobiodiversità dell’olivo, il fabbisogno di freddo invernale della pianta e di selezionare quelle varietà in grado di tollerare la riduzione del freddo invernale – che sta già condizionando negativamente la fioritura – e di assicurare, quindi, la produzione di olive, nonostante l’incremento delle temperature in atto.

Alla visita e al convegno era presente la Dott.ssa Patrizia Celletti, della Direzione generale delle politiche internazionali e dell’Unione europea, Direzione Ufficio Piue IV, del Masaf.

In apertura, foto di Olio Officina©

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