Si attesta a 273 mila tonnellate la produzione olearia italiana secondo Ismea
Valutando i dati Agea, si registra una flessione del 25% rispetto alla campagna precedente, mentre, per ciò che concerne i mercati, si è assistito a un rialzo degli extra vergini per via della ripartenza del canale Horeca
Terminate le attività di molitura, il dato relativo alla produzione olearia dell’ultima campagna olearia si attesta a 273 mila tonnellate, in flessione del 25% sulla campagna precedente. È quanto emerge dalle elaborazioni Ismea sulla base dei dati dichiarativi di Agea contenute nel report “Tendenze olio di oliva” relativo al primo trimestre 2021.
A condizionare la raccolta – ha evidenziato l’Ismea nel report – è stata soprattutto l’alternanza tra carica e scarica nelle regioni del Sud, dove Puglia, Calabria e Sicilia, dove si registrano contrazioni nella produzione di olio rispettivamente del 45%, 36% e 5%.
Al Centro Nord sono state confermate le previsioni piuttosto rosee di inizio autunno con il doppio della produzione in Toscana, il +82% dell’Umbria, il +58% nel Lazio e il triplo della Liguria.
Quanto all’andamento del mercato alla prima fase di scambio, la domanda molto dinamica degli imbottigliatori, grazie alla ripresa dell’attività del canale Horeca, ha spinto in alto le quotazioni degli extravergini, che si sono attestate mediamente nel primo semestre dell’anno sui4,60 euro al Kg evidenziando un incremento del 45% su base tendenziale.Anche le importazioni hanno ricominciato a marciare, dopo la frenata registrata nel 2020, per sopperire alla carenza di materia prima italiana. Nei primi 3 mesi del 2021, l’Italia ha incrementato i suoi acquisti di olio di oliva del 16% con esborsi superiori di oltre il 43%, a causa dell’aumento dei prezzi internazionali.
Sul fronte attivo della bilancia commerciale, si osserva un netto ridimensionamento dei volumi esportati rispetto al medesimo trimestre dello scorso anno (-6,4%) a fronte, però, di una tenuta dell’export in valore (-1%). Torna in negativo il saldo della bilancia commerciale dopo che il 2020 si era chiuso con un avanzo di 97 milioni di euro, situazione peraltro piuttosto anomala per il settore. Basti considerare che negli ultimi 20 anni il saldo positivo si è registrato solo 5 volte.In generale, comunque, l’indice del clima di fiducia del primo trimestre 2021, in cui gli operatori guardano in prospettiva i mesi a venire, è tornato su terreno positivo e con un valore assoluto tra i migliori degli ultimi anni. A dare impulso ad un certo ottimismo sono state sicuramente le aspettative di crescita sugli ordini anche in vista delle riaperture dell’Horeca.
In apertura, foto di Olio Officina
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