Terra Nuda

Spagna e Coi si interrogano sul futuro dell’olivicoltura mondiale

Nel recente incontro tra Luis Planas, ministro dell’Agricoltura spagnolo, e il direttore esecutivo del Consiglio oleicolo internazionale, Jaime Lillo, sono state presentate le azioni previste per il sostegno del settore, duramente messo alla prova dal calo della produzione e innalzamento dei prezzi. In questa delicata fase, gli attori del comparto di tutti i Paesi produttori devono lavorare con una visione comune e condivisa

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Spagna e Coi si interrogano sul futuro dell’olivicoltura mondiale

Mentre l’Italia sta a guardare, la Spagna, anche se favorita per la vicinanza delle sedi, entrambe a Madrid, mette già sul campo le riflessioni su come impostare il futuro dell’olivicoltura e di conseguenza del comparto. Recentemente, infatti, si è tenuto un incontro tra il ministro spagnolo, Luis Planas, e il neo direttore esecutivo del Coi, Jaime Lillo.

Il Coi è l’unica organizzazione intergovernativa dedicata all’olio da olive e alle olive da tavola. Il Consiglio contribuisce in modo decisivo allo sviluppo responsabile e sostenibile dell’olivicoltura ed è un forum globale in cui si discutono le politiche e si affrontano le sfide del settore. Conta diciannove membri, il più importante dei quali è l’Unione europea, che fornisce circa il 70% del bilancio.

I membri attuali comprendono i principali produttori ed esportatori internazionali di olio e di olive e rappresentano il 98% della produzione olivicola mondiale.

L’Italia, in questo contesto, non può avere un ruolo marginale, anche se negli ultimi decenni ha perso posizione rispetto ad altri Paesi produttori. Ciò che si attende ora è un incontro tra il nostro ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, e Jaime Lillo.

Si attende così una nuova fase, caratterizzata da azioni specifiche e mirate in favore di tutti gli attori della filiera.

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