Tutelare l’ambiente è compito di tutti: l’impegno concreto di Costa d’Oro
La Giornata mondiale della biodiversità, istituita dall’Onu nel 1992, quest’anno avrà come tema portante il cibo, il cui impatto della produzione e il conseguente consumo contribuiscono al cambiamento climatico. “Non vogliamo essere spettatori passivi di questa situazione o limitarci a invocare l’aiuto delle istituzioni, ma proporci come modello virtuoso” afferma il Ceo dell’azienda umbra, Pascal Pinson, presentando tutti i nuovi progetti avviati
L’Onu accende quest’anno i riflettori sulle conseguenze che la produzione di cibo ha sull’ambiente.
Il modo in cui esso viene prodotto, trasformato, trasportato e consumato è, infatti, una delle principali cause dell’attuale allarmante perdita di biodiversità che contribuisce al cambiamento climatico i cui effetti sono purtroppo sotto gli occhi di tutti.
La giornata del 22 maggio di quest’anno diventa, quindi, l’occasione per riflettere e provare a invertire la rotta arrestando, come indica l’Onu, le pratiche dannose per l’ambiente, diversificando i sistemi alimentari e incentivando modelli di produzione più sostenibili, ma anche migliorando la dieta alimentare e promuovendo un consumo più consapevole che porti anche a ridurre gli sprechi.
Si tratta di scelte che competono alla politica, ma anche ai singoli siano essi aziende o consumatori.
Qualche giorno fa l’azienda olivicola umbra Costa d’Oro ha dato ufficialmente il via al piano di sostenibilità “Planet O-live” per fare la propria parte nella promozione della sostenibilità ambientale, economica e sociale, in linea con gli obiettivi delle Nazioni Unite, Sustainable Development Goals 2030, in un settore come quello olivicolo che attraversa un periodo particolarmente difficile.
Con le superfici a oliveto diminuite e una produzione nazionale dimezzata, l’olivicoltura italiana, infatti, paga oggi antiche carenze strutturali come l’assenza di investimenti, l’obsolescenza di impianti e tecniche e l’incuria dei terreni, a cui negli ultimi anni si è aggiunta anche la siccità. Pascal Pinson, Ceo di Costa d’Oro:
“Non vogliamo essere spettatori passivi di questa situazione o limitarci a invocare l’aiuto delle istituzioni, ma proporci come modello virtuoso di un cambiamento che nel settore agricolo non è più procrastinabile. Con Planet O-live mettiamo per la prima volta intorno a un tavolo tutti gli attori della filiera olivicola italiana per fornire all’intero settore soluzioni sostenibili e garantire ai nostri consumatori un prodotto sempre più buono e sano e un ambiente migliore”.
Concretamente l’azienda di Spoleto ha eliminato i copri-capsula dalle bottiglie consentendo un risparmio di 9000 kg di rifiuti all’anno e ha introdotto i pannelli fotovoltaici sul tetto dell’impianto produttivo che coprono oggi il 30% del fabbisogno di energia elettrica dell’azienda, ma arriveranno al 50% nel 2030.
Costa d’Oro ha, inoltre, iniziato un percorso per la salvaguardia della biodiversità che porterà a oltre 1 milione di alberi a essere gestiti in modo più sostenibile, piantati o recuperati entro il 2030.
Sul fronte del prodotto, da una ricerca Nielsen del 2022, il 63% dei consumatori fa molta attenzione a ciò che mangia, il 55% legge con abitualmente la lista degli ingredienti riportata sulla confezione, il 64% è attento all’origine degli alimenti e quasi 1 intervistato su 3 predilige alimenti prodotti in modo sostenibile.
In risposta a questo crescente interesse verso produzioni sostenibili, l’azienda ha lanciato all’ultima edizione di Tuttofood, “Costa d’Oro Zero”, il primo olio a Zero Pesticidi Residui sul prodotto finito, certificato da Sgs Italia.
Ciò significa che i fitofarmaci consentiti dalla legge per proteggere le piante nella fase di coltivazione non sono più presenti nel prodotto finito, assicurando a chi lo acquista di non ingerire pesticidi.
Inoltre, le bottiglie Costa d’Oro “Zero” sono tracciabili su blockchain attraverso il QRcode presente in etichetta.
Anche le attività correlate alla produzione olivicola, come imballaggio e trasporti, impattano tuttavia sulle emissioni di CO2 e, di conseguenza, sul riscaldamento globale: circa 80.000 tonnellate annue, di cui circa 12.000 prodotte dalle confezioni, particolarmente dal vetro e dalla carta. Costa d’Oro è impegnata a eco-ridisegnare i propri pack riducendo del 10% le emissioni di CO2 entro il 2030 e dall’inizio di quest’anno utilizza criteri di sostenibilità anche per la scelta dei fornitori di logistica e trasporti.
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