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Come viene percepita l’origine dei cibi nella società?

Anticipazioni Olio Officina Festival 2023. Garanzia, sicurezza e qualità: si è ormai abituati ad associare questi concetti quando si affronta il tema della provenienza di un alimento. Ma il discorso è molto più profondo, molto più complicato. Sarah Siciliano, docente dell’Università del Salento, modererà l’incontro L’origine del cibo. Identità, autenticità, contraddizioni che comprende altri atenei e che comporta professionisti interdisciplinari di vario campo: giuristi, economisti, storici, sociologi, pedagogisti e linguisti, venerdì 3 marzo in Sala Chagall, presso il Palazzo delle Stelline

Olio Officina

Come viene percepita l’origine dei cibi nella società?

Il workshop L’origine del cibo. Identità, autenticità, contraddizioni è organizzato come momento di confronto attivo tra i membri di un Progetto di Rilevante Interesse Nazionale (Prin) con il pubblico. Per questo sarà dato spazio al dibattito e alla condivisione.

L’origine del cibo. Identità, autenticità, contraddizioni è un progetto di ricerca interdisciplinare volto a indagare il concetto di origine del nutrimento umano e le sue molteplici, rilevanti implicazioni, attraverso lo sguardo integrato di giuristi, economisti, storici, sociologi, pedagogisti, linguisti.

In una società moderna sempre più iperconnessa nel tempo e nello spazio, torna prepotentemente al centro dell’attenzione dei cittadini l’origine del cibo.

Quando parliamo di origine del cibo, non possiamo ridurne il significato a una questione geografica. Certamente c’è un’origine legata ai luoghi, ma ad essa si affianca un’origine riferita al modo usato per produrre un cibo (più o meno autenticamente connessa a una terra o a una popolazione).

Esiste poi la questione dell’origine necessariamente plurale di alcuni cibi, percepiti come identitari di un Paese, sebbene in quello stesso paese sia semplicemente impossibile produrne l’irrinunciabile materia prima.

E, in modo simmetrico, esistono i cibi che nascono dalla materia prima prodotta in un luogo determinato, vengono realizzati secondo regole codificate e connesse con una risalente tradizione, ma senza un apporto di manodopera e di savoir-faire di origine e di nazionalità straniera, non esisterebbero.

Quando parliamo di origine, si passa facilmente da luoghi fisici, delimitati e reali, a luoghi che sono un autentico prodotto culturale, indipendente e talora indifferente alla geografia, ma sempre con risvolti estremamente rilevanti sul piano economico, giuridico e sociale.

L’origine è troppo spesso indicata come una garanzia assoluta della qualità, come accade nella comunicazione commerciale e nel marketing del cibo, anche in funzione (e ad imitazione) degli schemi di qualità legati alle indicazioni geografiche.

In questo modo l’origine di un alimento viene associata all’endiadi autenticità-qualità: la provenienza è presentata come l’elemento che definisce se quel cibo sia “vero” oppure se la sua denominazione di vendita e la sua reputazione, di conseguenza, siano imitazioni, ove non usurpazioni, e nella percezione dei consumatori verità si accompagna a qualità, in virtù di una efficace presunzione indotta dalla crescente abitudine ai prodotti con denominazione di origine o indicazione geografica.

Da qui il mito dell’origine e del suo peso nell’orientare, radicare e stabilire le preferenze dei consumatori che sono indotti a derivare dalla dichiarata origine (vera o presunta) un argomento decisivo per scegliere un prodotto, anche al di là di una corretta e completa comprensione delle caratteristiche proprie dell’alimento.

Da qui l’esigenza di restituire al tema dell’origine del cibo e alle sue contraddizioni il suo vero significato, così da progettare corrette strategie di sviluppo sostenibile.

Urge una rivoluzione alimentare per salvarci, e l’Italia, in quanto portatrice di una dieta ecologica e sana, può diventare il centro della rivoluzione a partire dalla ricerca. Da qui l’esigenza di attivare un confronto nel contesto di questo Festival.

Programma

Venerdì 3 marzo 2023

Sala Chagall 

Ore 11.15 – 14.15

Introduce e conclude
Fabrizio Fornari, Università degli Studi “G. d’Annunzio” – Chieti

Modera
Sarah Siciliano, Università del Salento

L’equivoco dell’italian sounding: perché dietro una crociata bipartisan c’è molto poco oltre uno slogan nazionalistico
Michele Antonio Fino, Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo

Dalla ghianda alla quercia e ritorno: origini del cibo e transculturazione
Luigi Cazzato, Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”

Dalle parole ai fatti: come esplorare la percezione dell’origine del cibo nei comportamenti di consumo
Maria Giovanna Onorati, Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo

I brand tra identità iconiche e logiche della narrazione/contronarrazione
Filippo Silvestri, Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”

Il cibo come specchio della società
Sarah Siciliano, Università del Salento

L’origine geografica degli alimenti nel diritto
Leonardo Fabio Pastorino, Università degli Studi di Verona

Olio e paesaggio: educazione e olivo in Puglia tra alimentazione, storia e pedagogia
Gabriella Falcicchio, Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”

In apertura, foto di Olio Officina ©

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