Codice Oleario

Acquisire una solida cultura dell’olio per qualificare i consumi

Tutti a concentrarsi sulle problematiche del mercato, sui prezzi bassi e poco remunerativi, e sulla conseguente scarsa attenzione verso gli extra vergini di alta qualità, in pochi, tuttavia, hanno sentito finora l’esigenza di concentrarsi sulla acquisizione e diffusione di un sapere necessario per migliorare anche gli stessi consumi. Il parere della professoressa Tullia Gallina Toschi

Olio Officina

Acquisire una solida cultura dell’olio per qualificare i consumi

La cultura di prodotto è importante? Lo avevamo chiesto nel corso dell’ultima edizione di Olio Officina Festival alla professoressa Tullia Galina Toschi. E lei ha risposto: ”Assolutamente sì. È importantissimo creare condizioni che favoriscano la conoscenza del prodotto. Il ruolo di manifestazioni come Olio Officina Festival è fondamentale. Non occorre mai smettere di esercitare il quotidiano ruolo di diffusione della cultura dell’olio. Ogni tanto sorrido – ammette la professoressa Gallina Toschi – perché io compro moltissimo olio, come si può immaginare, e uso quasi solamente olio extra vergine di oliva, e in casa, quindi, abbiamo enne bottiglie aperte, ed enne bottiglie chiuse, e vedo che le mie figlie, quando devono cucinare o mangiare l’olio a crudo fanno una selezione: no, non quello, quello no, quell’altro no, questo solo per cucinare. Hanno imparato a conoscere le caratteristiche del prodotto e poi, naturalmente, a manifestare le proprie preferenze, un olio troppo piccante può non piacere, uno invece molto erbaceo… e riconoscono così il prodotto. Quindi, questo approccio è un aspetto culturale fondamentale. Lo abbiamo detto tantissimo volte ma bisogna dirlo sempre: occorre arrivare ai bambini”.

“Noi – prosegue la professoressa Tullia Gallina Toschi, dell’Università di Bologna – andremo adesso, proprio di recente, a intercettare tutte le terze di un grandissimo istituto di Bologna, procedendo con una formazione proprio di base sugli aspetti sensoriali dell’olio, portando con noi due prodotti per farli riconoscere. Chiaramente, ecco, al riguardo, disporre di un finanziamento per queste attività, sarebbe utile. Sostenere queste attività, e favorirle, servirà ad apportare conoscenze e sicuramente darà dei risultati in termini di scelta di prodotto”.

Con la professoressa Gallina Toschi abbiamo affrontato tanti temi, in un dialogo ricco e sfaccettato. Si potrà cliccare in fondo a questo articolo tutte le precedenti puntate, rispetto a quanto è stato affermato sul paco di Olio Officina Festival. Sulla qualità e il prezzo, per esempio. “Si parla tanto di qualità partecipata ed è una cosa che mi fa anche un po’ paura, perché a volte pensiamo che – come dire? – vivendo da dentro i controlli si riesca a capire quanto siamo tutelati rispetto a quello che mangiamo, come lo mangiamo, e circa gli aspetti igienico-sanitari, gli aspetti della qualità e, quindi, questo è fondamentale. Non può essere trascurato, tuttavia, il fatto che non possiamo decidere io e voi qui presenti [a Olio Officina Festival, ndR] la qualità, partecipandola, però c’è questo aspetto per esempio del prezzo in cui non va trascurata la responsabilità del consumatore. Per esempio, sulla modalità di conservazione di uso dell’olio, sulla conoscenza dell’olio come prodotto e anche su gli acquisti incauti. Dobbiamo pertanto iniziare a parlare anche di azioni che coinvolgano il cittadino. Si parla di Citizien Community… Quanto sarebbe diverso il mondo se ci fossero veramente i cittadini sensibili alla qualità dei consumi alimentari, così come abbiamo visto in politica. Il significato e di movimenti che coinvolgono le persone è importante, da qui potrebbe nascere il rifiuto verso quei prezzi dell’olio extra vergine di oliva sottocosto; e, secondo questa logica, allora, ecco che si potrebbe diffondere pian piano un nuovo modo di avvicinarsi all’olio extra vergine di oliva. Si potrebbe diffondere, attraverso una nuova sensibilità da pare dei consumatori, di una condivisione della qualità; e allora, sì, solo in questo senso la qualità può essere partecipata e ne possiamo trarre tutti un beneficio. Anche se nel contempo dobbiamo accettare, io credo, la coesistenza di una qualità accettabile con quella di una qualità invece eccelsa, pur sotto la stessa etichetta. Occorre comunque prestare grandissima attenzione all’alta qualità, come pure alla qualità delle Dop e Igp, alla qualità degli oli con attestazione di origine. La massima attenzione sempre, mai scegliere un olio a caso. Dobbiamo impegnarci in prima persona per essere garantiti da un prodotto che sia effettivamente di qualità e qui anche la tracciabilità svolge un ruolo fondamentale, anche quando un olio di qualità lo sappiamo riconoscere”.

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In apertura, una foto di Gianfranco Maggio per Olio Officina ©

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