Terra Nuda

L’extra vergine nella ricetta della colomba pasquale

Dalla tradizionale alle infinite varianti farcite – con cioccolato, pistacchio o frutti di bosco – il tipico dolce di Pasqua deve appagare gli occhi prima ancora che il palato, afferma l’Associazione italiana bakery ingredients, Aibi, sulla base dei dati Cerved. Per venire incontro alle esigenze dei consumatori, gli artigiani propongono alternative senza glutine o per vegani e, recentemente, hanno iniziato a sperimentare l’utilizzo dell’olio Evo nella preparazione classica

Olio Officina

L’extra vergine nella ricetta della colomba pasquale

Tradizionale o innovativo, nazionale o regionale, il dolce di Pasqua deve mettere insieme qualità artigianale e attrattività visiva. In pratica, bello e buono al tempo stesso, per appagare gli occhi prima ancora che il palato.

Per Aibi, l’Associazione Italiana Bakery Ingredients, è questa la principale tendenza di consumo per le prossime festività di primavera, sulla base dei dati Cerved sul mercato del pane e pasticceria artigianali.

Questo mix di bontà e bellezza non dimentica la tradizione. Secondo l’indagine, i dolci da ricorrenza pesano per almeno il 20% sull’attività degli artigiani, un dato economico che spiega la riscoperta dei lievitati tradizionali.

Sulla tavola pasquale, il prodotto dolce per eccellenza è la colomba, che, come sottolinea la ricerca, si lega strettamente all’idea di alta qualità.

L’offerta di panettieri, sempre più interessati a questo genere di prodotto, e dei pasticceri, anche per quest’anno punta a proporre un’esperienza gustativa di grande impatto, grazie a materie prime selezionate e alla creatività degli artigiani. Insomma, la colomba proposta come “specialità della casa” funziona molto bene.

“Sul mercato inciderà sicuramente la voglia dei consumatori di vivere una Pasqua all’insegna dell’ottimismo – commenta Alberto Molinari, presidente di Aibi – nonostante le preoccupazioni economiche, in molti acquisteranno questo grande lievitato, da sempre considerato il dolce di primavera”.

Per il mondo bakery, la tradizione è la base ideale per inventare infinite varianti. La colomba non fa eccezioni: può essere tradizionale o farcita e la stessa farcitura può variare grazie all’utilizzo di creme diverse. Le più classiche prevedono il cioccolato, anche addizionato alle pere, il pistacchio, la crema pasticcera, gli agrumi, i frutti di bosco. Inoltre, ora la colomba è disponibile in versione senza glutine, senza zucchero o addirittura per vegani.

“Si tratta di prodotti pensati per venire incontro a consumatori che hanno esigenze diverse – osserva Molinari – ma senza essere punitivi”. Inoltre, alcuni artigiani stanno sperimentando nella ricetta l’aggiunta dell’olio extra vergine d’oliva.

La vera innovazione consiste però nel contrasto dolce-salato, che permette alla colomba di trovare spazio come merenda e persino in accompagnamento all’aperitivo. In particolare, gli artigiani del Sud propongono colombe con pomodoro e spezie piccanti.

In pasticceria, l’altro grande protagonista della Pasqua si conferma il cioccolato, tornato ormai ai livelli di consumo di pre-pandemia.

In generale, secondo la ricerca Cerved, tutti i dolci al cioccolato, dalle uova di Pasqua alle praline, godono di grande favore da parte dei consumatori.

“Il cioccolato rappresenta il sapore goloso per eccellenza – spiega il presidente Molinari – Inoltre, tutti ne apprezzano gli effetti positivi sul benessere psicologico. Un buon motivo per mangiarlo anche a Pasqua, insieme alla classica fetta di colomba a fine pasto”.

Per la foto in apertura si ringrazia Caricato Factory 

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