Anteprima

Olio Officina Anteprima 2016 ad Alghero

Quarta edizione. Tema portante: "Fratello Olivo". La famiglia Manca di Olio San Giuliano, dalla solide radici agricole, ha investito da sempre in olivicoltura, oltre che in altre attività inerenti il settore primario. Ora, in un tempo e in una società in cui nessuno più crede nel futuro, non esprimendo più alcuna fiducia, c’è chi, come loro, ha coraggiosamente deciso di piantare nuovi olivi, perché la storia continua, e tutto si evolve. Nel corso dell’appuntamento la presentazione della sesta edizione di Olio Officina Festival, grande happening internazionale in programma a Milano dal 2 al 4 febbraio 2017

Olio Officina

Olio Officina Anteprima 2016 ad Alghero

Il coraggio deriva dal fatto che per piantare nuovi olivi occorre investire grandi risorse umane, economiche e tecnologiche, e sono unicamente le risorse proprie, quelle personali, di cui un’azienda dispone. È una sfida, ma se si crede profondamente nel progetto che ci si era assegnati e che si va seguendo di generazione in generazione, non si può mai venire meno agli impegni presi, verso se stessi e verso chi di una materia prima come l’olio ne fruisce quotidianamente. Ecco dunque il Progetto NovOlivo.

Ecco allora il tema prtante della quarta edizione di Olio Officina Anteprima: Fratello Olivo. Fratello, non a caso, perché ogni olivo non può assolutamente sentirsi mai solo. Il comparto oleario italiano soffre di una carenza strutturale di materia prima, e a poco serve esaltare il made in Italy, se poi non si produce la quantità di olio necessaria per soddisfare l’esigenza di consumo interna e quella da destinare all’export. Occorre tanta concretezza, che si traduce tutta nell’assunzione di responsabilità, provvedendo così a piantare nuovi olivi, in un’ottica moderna, mirata a esaltare da un lato la qualità delle produzioni, dall’altra non venendo mai meno all’imperativo di abbattere i costi di produzione, scelta divenuta fondamentale per essere competitivi sui mercati.

Fratello Olivo, infine, anche perché ogni pianta evoca il simbolo della civiltà acquisita. L’olivo, per le tre grandi religioni, è l’albero della pace e, insieme l’albero della vittoria, così come pure costituisce l’asse del mondo. Non piantare nuovi olivi equivale a erodere le proprie radici.

IL PROGRAMMA DI OLIO OFFICINA ANTEPRIMA

Scarica CLICCANDO QUI il programma

Ore 9.30

Accoglienza

Saluto di benvenuto con pane e olio

Ore 10.00

Olio Officina Festival 2017, le anticipazioni

Energia. Olio in movimento

Luigi Caricato illustra la sesta edizione dell’happening in programma

al Palazzo delle Stelline a Milano, dal 2 al 4 febbraio 2017

Ore 10.30

Presentazione del Progetto “NovOlivo”. Fratello OLivo: un albero non può crescere mai solo

Luigi Caricato conversa con Domenico e Pasquale Manca

Ore 11.00

Perché si ha paura della nuova olivicoltura? Cosa sarà possibile realizzare a partire dal tanto atteso Piano olivicolo nazionale? Ci sarà un futuro per l’olivicoltura italiana?

Luigi Caricato dialoga con i professori Salvatore Camposeo e

Angelo Godini, dell’Università di Bari, il professor Sandro Dettori

dell’Università di Sassari, e con Aleandro Ottanelli, dell’Università

di Firenze

L’olivo è sempre stato onorato e protetto laddove l’agricoltura,

il commercio e l’arte erano fiorenti. In tempi di crisi si preferisce

restare invece immobili, e non investire, cercando semmai di mantenere

l’esistente, almeno fin quando se ne ha la forza e vi sono

risorse finanziarie disponibili, evitando possibilmente l’abbandono

della coltivazione. Tutto ciò non basta. È da decenni che si attendeva

un Piano olivicolo nazionale, e ora che sta diventando realtà,

la parte più difficile è intraprendere un cammino condiviso da

tutti per procedere a una svolta efficace del settore. L’olivicoltura

italiana sta morendo, non ci sono più i numeri per essere autosufficienti

e autonomi, rispetto alle esigenze di olio. Occorre intraprendere

nuove strade, andare oltre, voltare pagina. L’olivicoltura

italiana non può e non deve rimanere chiusa in se stessa, non può

e non deve essere custodita come un dipinto antico in un museo.

L’olivicoltura deve essere viva e dinamica, deve produrre reddito,

fare paesaggio e determinare quel processo qualitativo che rende

gli oli ricavati dalle olive dei perfetti functional food.

Ore 13.00

La Sardegna e l’olivo, un amore corrisposto. Non c’è olivicoltura che non sia frutto di contaminazioni

Luigi Caricato conversa con il professor Sandro Dettori, Giovanni

Bandino e Domenico Manca

Cosa ne sappiamo dell’identità di una olivicoltura regionale? Non

esiste di fatto una olivicoltura autoctona in senso stretto, tutto

nasce dall’incontro e dal confronto tra professionalità che nel

corso dei secoli hanno permesso di giungere alle peculiarità degli

oli così come oggi sono conosciuti in un dato territorio.

Ore 13.30

La cucina di campagna e le sue dinamiche

Pranzo oliocentrico a cura dello chef del ristorante di campagna “Le Pinnette”, con Olio San Giuliano

Il pranzo è aperto a tutti, prenotandosi via mail, fino a esaurimento dei posti, scrivendo info@sangiuliano.it, oppure telefonando al numero 079.977215. la quota di partecipazione è di euro 35.

Ore 15.30

Passeggiata tra gli olivi, con lettura di versi e prose oliocentriche. Piantare olivi equivale a lasciare un segno nella storia

A piedi tra gli olivi, calpestando il suolo coltivato. Dapprima lo

svelamento di alcune stele, poste a presidio degli oliveti, recanti

un testo inciso su pietra. Dopo la lettura delle iscrizioni, impresse

sulla pietra viva, si procede con la camminata tra gli olivi, nei nuovi

impianti olivetati e in quelli già preesistenti, a testimonianza del

nuovo e dell’antico.

La creatività di Olio Officina 2016 è di Valerio Marini

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