Dop Terra di Bari e Gdo
L'indagine sul canale della Distribuzione Organizzata mette in luce le dinamiche dei mercati. Qualità e tipicità sfidano la congiuntura sfavorevole. La Dop pugliese per quantità e rapporto qualità/prezzo è la sola a poter essere fornita in maniera continuativa
Riportiamo a beneficio dei lettori la sintesi di quanto emerso da una ricerca realizzata dal Consorzio Puglia Natura a partire dagli extra vergini a marchio Dop Terra di Bari. Si ringrazia per la gentile collaborazione Laura Bellomo, di Assoproli.
Gli oli extra vergini a Dop della Terra di Bari continuano a sfidare i mercati internazionali, con buone performance, soprattutto in Europa e nei nuovi grandi mercati emergenti, dal Brasile alla Cina. Migliaia di ettari dedicati, decine di Migliaia di addetti diretti ed indiretti, milioni di bottiglie commercializzate, di cui circa l’80% all’estero, fanno dell’olio extravergine a Dop Terra di Bari un volano economico, sociale ed ambientale unico e irrinunciabile in Puglia. Un risultato che resta straordinario, se si considera la crisi che morde tutti i comparti e la polverizzazione dell’offerta.
Differente la situazione sul mercato interno, che sconta la crisi dei consumi e lo spostamento degli stessi su fasce di prezzo (e qualità inferiori). in Italia gli oli a Dop della Terra di Bari si confermano come quelli a minor costo per il cliente finale, in tutto il paese, contendendosi il primato produttivo con la Igp Toscano, insieme alla quale rappresenta i due terzi dell’intero volume di vendita delle oltre 50 Dop esistenti nel comparto oleicolo italiano. un prodotto buono e certificato per tutte le tasche.
Molto però può essere ancora fatto: l’olio a Dop Terra di Bari ha potenzialità uniche nel comparto proprio perché, per quantità e rapporto qualità/prezzo, è praticamente il solo a poter essere fornito in maniera continuativa nella Grande Distribuzione e nella Distribuzione Organizzata.
L’indagine, realizzata dal Consorzio Puglia Natura, sul canale della Distribuzione Organizzata – che in Italia rappresenta, per capillarità e volume d’affari, il più importante canale del settore food, è stata focalizzata sulle abitudini d’acquisto rispetto al canale distributivo, gusto, formati, prezzi medi al consumo, tendenze, qualità offerta.
La ricerca, giunta alla terza edizione, fornisce alle aziende oleicole indicazioni e strumenti di conoscenza necessari per pianificare un’efficace strategia di marketing e comunicazione, dando continuità e maggior valore a quella già realizzati negli anni passati. Le città oggetto dell’indagine sono Bari, Milano, Matera e Civitanova. L’indagine è articolata in 4 fasi: merchandising e prelievo campioni; valutazione della conformità rispetto al packaging e alle informazioni obbligatorie e volontarie in etichetta; analisi sensoriale; analisi chimica.
Con questo lavoro, oltre a dare indicazioni utili al mondo della produzione, si intende soprattutto tutelare il consumatore, anche segnalando eventuali comportamenti erronei o scorretti e contribuendo al tempo stesso a valorizzare le migliori produzioni, sia in termini assoluti che di rapporto qualità/prezzo. Si Intende, in particolare, fornire informazioni certe e analitiche sui prezzi al consumo e sulla qualità intrinseca degli oli a Dop “Terra di Bari”.
I risultati dell’indagine mostrano un’Italia divisa in due: più si scende, da nord a sud, minore è lo spazio dedicato, l’ampiezza della gamma e il prezzo sullo scaffale degli oli a Dop: si passa dalle decine di diverse bottiglie a Dop esposte nei supermercati di Milano, il cui formato preferito è quello da 750 ml, alla quasi totale assenza di oli a Dop rilevata a Matera. E in termini di prezzo, a Bari rispetto a Milano, a parità di etichetta, si può anche spendere la metà.
Quest’anno, emulando il Giro d’Italia, l’indagine sullo scaffale ha sconfinato fino in Albania e in Repubblica di Macedonia. “Si tratta di una prima indagine sperimentale” ha detto il Presidente di Assoproli Bari Francesco Guglielmi “con la quale vogliamo valutare e monitorare mercati vicini che, seppur di modeste dimensioni, per abitudini alimentari e stili di vita possono essere molti interessanti per i nostri produttori. E le prime indicazioni appaiono molto interessanti”.
I campioni rilevati sono stati acquistati e sottoposti a panel test, la prova di assaggio effettuata da assaggiatori esperti e riconosciuta dalla UE, e ad analisi chimiche, presso un laboratorio accreditato: i risultati, per tutti i campioni analizzati, sono buoni, a conferma della crescente attenzione dei produttori dell’olio Dop e dei risultati raggiunti dagli enti preposti al controllo. “Il prodotto c’è” conclude Guglielmi “ora concentriamoci per portarlo sulle tavole di tutto il mondo”.
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