Sotto la lente

Gianfranco Fino e l’arte di scombussolare le carte in tavola

Un percorso professionale dall’olio al vino, incoraggiato anche da Luigi Veronelli, che dimostra il forte legame con il territorio d’origine. Nel 2021, investendo anche sul fronte dell’accoglienza e dell’ospitalità, affianca alla produzione vinicola un wine resort di grande fascino, immerso nei vigneti. Sotto la lente il Negroamaro Jo

Antonello Maietta

Il consolidamento dell’identità nella classicità dello stile Pio Cesare

Tra i primi a credere nel potenziale delle colline albesi, l’obiettivo del fondatore era per l’epoca ambizioso: produrre vini che riflettessero fedelmente le varietà e i territori delle Langhe. Dall’Unità d’Italia ai giorni nostri, quasi 150 anni di storia attraverso tre secoli. Oggi le redini aziendali sono in mano alla quinta generazione. Sotto la lente c’è il Barolo Ornato

Antonello Maietta


Pietroso, con la vendemmia 1978 il primo Brunello di Montalcino

Domenico “Delfo” Berni, professione impiegato amministrativo, nel 1970 acquista un podere in collina, e con lui ha inizio un nuovo corso. Nel 1992 l’ulteriore svolta, con il nipote Gianni Pignattai. In poco più di mezzo secolo Montalcino si è trasformato da borgo rurale, con un reddito pro capite tra i più bassi d’Italia, a distretto vitivinicolo di eccellenza nel mondo

Antonello Maietta


Tre Monti, il primo vino in anfora della Romagna

Fondata sulle colline di Imola nei primi anni Settanta da Sergio Navacchia con la moglie Thea, dopo l’iniziale proposito di produrre poche bottiglie per la famiglia e gli amici, l’azienda si è trasformata in un progetto enologico di ampio respiro. Oggi, dopo la scomparsa dei genitori, l’attività è seguita dai figli David e Vittorio, dediti alla ricerca e alla sperimentazione. Tra le varie referenze, il Vitalba, nato quasi per scommessa nella vendemmia 2013, è diventato oggi il bianco di riferimento

Antonello Maietta


L’ Altare 2017 di Marramiero. Pura essenza di vitalità

Il nostro Paese non si appresta a essere invaso dai vitigni forestieri. Possiamo stare tranquilli. Si pensi al Trebbiano, e in particolare al Trebbiano d’Abruzzo, l’unico tra tante denominazioni di origine ad aver la possibilità di rivendicarne una tutta per sé. E tra coloro che hanno sempre creduto nelle potenzialità del vitigno emerge senza dubbio Dante Marramiero, il quale  negli anni Sessanta ha dato vita ai primi insediamenti agricoli a Rosciano, in provincia di Pescara

Antonello Maietta


Iscriviti alle
newsletter

Un nome, una garanzia: Franz Haas

Alfiere del tappo a vite in Italia, è stato tra gli ispiratori del gruppo di produttori “Gli Svitati”, per divulgare i vantaggi di questo tipo di chiusura e combatterne i pregiudizi. La sua azienda, da una superficie vitata di circa 60 ettari in Alto Adige, produce attualmente circa 450mila bottiglie l’anno, in un’ampia gamma dominata dai vitigni in purezza. In degustazione, il Manna Vigneti delle Dolomiti Igt 2022

Antonello Maietta


Lo squillante Arneis di Carlo Casetta

Questo vitigno a bacca bianca ha mantenuto un legame storico-culturale molto stretto con il Roero, dove è coltivato fin dal 1400. Nel comune di Montà, l’area più settentrionale della Docg, dove le province di Cuneo, Asti e Torino si incontrano, è situata l’azienda del giovane enologo, omonimo del nonno che la fondò agli inizi degli anni Sessanta

Antonello Maietta


Officina del Vento, il Sicilia Grillo Doc 2023

Un nuovo progetto - Salt West - per lo Stagnone di Marsala e una nuova vita per il suo vino. Tutto prende corpo per volontà dei tre Master of Wine italiani: Gabriele Gorelli, Andrea Lonardi e Pietro Russo. Tra capo Lilibeo - il punto più occidentale dell’isola - e punta San Teodoro, in un’area protetta di circa duemila ettari decretata Riserva Naturale

Antonello Maietta