Economia

La fabbrica delle Dop

Può apparire paradossale, ma, di fatto, a volte si scade nel grottesco. Ci sono tante Dop fantasma, nel comparto oleario italiano. Denominazione di origine protetta sprovviste addirittura di un consorzio di tutela, ovvero di quell'organismo così fondamentale in quanto attraverso di esso è possibile mettere in atto le giuste dinamiche in modo da rendere pienamente operative e di successo tutte le attestazioni di origine. Si tratta di oli a marchio Dop che, oltretutto, vengono ogni volta citate nel lungo elenco di quelle riconosciute, legittimate a pieno titolo, ufficializzate, ma, poi, completamente assenti sul mercato. E il bello è che nessuno ci fa caso o si scandalizza

Luigi Caricato

Solo l’innovazione può sconfiggere caporalato e atti vandalici

La brutale morte di Satnam Singh a seguito di un braccio amputato e la distruzione di un campo sperimentale, il primo in Italia sviluppato con le tecniche di evoluzione assistita, sono due terribili episodi di stretta attualità che ci riportano al duro e inquietante stato in cui versano le campagne italiane. In una società che conserva e difende a spada tratta un’idea fantasmagorica di agricoltura, frutto di illusioni, sentimentalismi e sguardi nostalgici rivolti al passato, la demonizzazione dell’agricoltura tecnologica porta proprio a queste estreme e nefaste conseguenze. Ci vorrebbe un cambio di prospettiva e l’avvio di un grande progetto di ringiovanimento degli addetti con l’immissione di una forte dose di innovazione e di professionalità

Alfonso Pascale


La Spagna azzera l’Iva sull’olio di oliva

Perché allora non favorire anche il comparto oleario italiano per un prodotto così tanto complesso e dalle dinamiche di mercato alquanto complicate e incerte? Sintomo di una situazione difficile dovuta alla mancanza di materia prima, il Paese iberico già lo scorso anno aveva abbassato dal 10% al 5% l’imposta. Non appena il Consiglio dei ministri darà conferma durante questa settimana, tale misura, volta a tutelare la spesa delle famiglie, entrerà in vigore a partire da lunedì 1 luglio

Olio Officina


Un oliveto di 20 mila piante in Inghilterra. Un evento storico

Lo stupore generale si colma di concretezza allo sguardo di una vasta distesa di giovani piante di olivo a Spalding, collocate per volontà e a opera di un imprenditore audace e determinato, David Hoyles, con la regia di un altro impresario agricolo, altrettanto intrepido e risoluto, Pietro Leone, che ne ha seguito gli aspetti tecnici. Le cultivar che hanno trovato qui un nuovo ambiente, sollecitate da un habitat differente da quello originario, cambieranno aspetto e genetica, provocando un cambiamento ereditario che sarà trasmesso alle generazioni successive

Luigi Caricato


Lo stato del comparto oleario al 31 maggio 2024

Secondo i dati forniti dall'Icqrf, sulla base dei dati contenuti nei registri telematici dell'olio, gli operatori del settore risultano pari a 22.734, dei quali restano in giacenza 203.186 tonnellate di olio da olive con riduzione del 9,1% rispetto al 30 aprile scorso (223.409 t). Le giacenze di olio sono inferiori (-29,8%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno

Olio Officina


La via italiana al vivaismo olivicolo ad alta densità con cultivar autoctone

Appuntamento a Castel San Pietro Terme mercoledì 12 giugno, presso Agrivar, nell’ambito di Enovitis in campo, per un incontro da non perdere, organizzato da Olio Officina a partire da un tema molto attuale, soprattutto in ragione di un cambiamento climatico che ci impone di trovare con la massima urgenza le migliori e più efficaci soluzioni per affrontare al meglio i nuovi scenari produttivi. L’olivicoltura italiana necessita di nuovi impulsi e, soprattutto, di nuove varietà

Olio Officina


Valori, sapore, cultura. Al G7 l’olio Bio Young firmato Pantaleo ricoprirà un ruolo chiave

Avrà infatti l’importante compito di diffondere la tradizione di uno dei prodotti più rappresentativi della dieta mediterranea, l’olio extra vergine di oliva. Come? Omaggiando con ottocento bottiglie tutti i giornalisti che parteciperanno all’evento, dal 13 al 15 giugno a Fasano. Inoltre, il logo scelto dall’Italia per la presidenza è un ulivo secolare, stilizzato che, ramificandosi, unisce in modo dinamico e costruttivo il rapporto fra il Sud e il Nord

Olio Officina


C’è un luogo in cui olio, solidarietà e sport dialogano e danno vita a cose bellissime

Si tratta del World Triathlon Para Cup Taranto 2024, evento appena conclusosi che ha dato spazio ai talenti dei diversi sport che compongono la disciplina di esprimersi. In questo contesto, la storica azienda olearia Nicola Pantaleo si è fatta sostenitrice del progetto, trovando nell’iniziativa non solo un momento solidale importante, ma anche l’occasione per raccontare e diffondere i benefici dell’extra vergine per gli atleti

Olio Officina


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MICA 2024, al via il concorso per condimenti, aromatizzati, sottoli e altro

Sono ufficialmente aperte le iscrizioni per la seconda edizione del Milan International Condiments Award, concorso ideato da Olio Officina e volto a valorizzare le molteplici produzioni di condimenti, salse e conserve che guardano a un’attenta cura degli ingredienti, a partire dall’olio utilizzato. L’obiettivo principale consiste nel sensibilizzare i consumatori, gli operatori professionali del canale HoReCa e della distribuzione, ad aprirsi a una nuova visione di tali prodotti. Per aderire c’è tempo fino al 31 luglio 2024

Olio Officina


Una “underground experience” tra frantoi ipogei, letteratura e arte

Un accostamento insolito per un luogo che trasuda di memoria contadina. La manifestazione, al suo secondo anno, ha visto Melendugno e Borgagne protagonisti con alcuni dei loro frantoi, quali il semipogeo di quest'ultimo, il trappeto ipogeo Potì e, infine, il frantoio San Francesco e ha restituito svariate forme di bellezza e cultura attraverso mostre, performance, musica dal vivo e degustazioni

Carla Testa


Che campagna olearia sarà per gli altri Paesi produttori nel 2024?

Se quest’anno l’olio da olive italiano ha vissuto un anno di buone soddisfazioni, essendo stato il solo paese del mediterraneo ad aver avuto un buon raccolto (seppure non ottimo), con la prossima olivagione dovremo confrontarci con produzioni estere assai generose. Nel frattempo, il problema è per il breve periodo, rappresentato dalla scarsa dotazione di scorte. Quanto ai prezzi, si assisterà a un delicato equilibrio fatto di continui rialzi e ribassi, ma con direttrice principale in calo

Adriano Caramia


Lo stato del comparto oleario al 30 aprile 2024

Secondo i dati forniti dall'Icqrf, sulla base dei dati contenuti nei registri telematici dell'olio, gli operatori del settore risultano pari a 22.728, dei quali restano in giacenza 223.409 tonnellate di olio da olive con riduzione dell'8,0% rispetto al 31 marzo scorso (242.803 t). Le giacenze di olio sono inferiori (-23,8%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno

Olio Officina


Cosa si prospetta per la campagna olearia 2024-2025

È impossibile pronosticare il futuro, tanto più che le produzioni agricole sono soggette all’imponderabilità del clima. Eppure a Milano la storica Associazione Granaria ha organizzato un incontro martedì 21 maggio per cercare di tracciare uno scenario dal quale partire in vista della prossima olivagione. Vista la penuria di scorte d’olio, le preoccupazioni sono tante. Interverranno Adriano Caramia, quale membro della consulta nazionale merceologica Fimaa ed esperto soprattutto di mercati esteri, e il direttore di Olio Officina Magazine Luigi Caricato

Olio Officina